16Nov

"Sonata a 4 mani per Tolstoj"

con Barbara Alberti e Alvaro Piccardi

Martedì 16 novembre alle 21

Barbara Alberti e Alvaro Piccardi si scambieranno impressioni e suggestioni legate al loro lavoro sull'autore di "Guerra e Pace".

A 100 anni dalla morte di Lev Tolstoj, in occasione dell'anno tolstoiano, Barbara Alberti e Alvaro Piccardi incontrano il grande scrittore russo.

Artificio promuove nelle sue sale il confronto tra due importanti esponenti della scena culturale italiana che si scambieranno impressioni e suggestioni legate al loro lavoro sull'autore di Guerra e Pace.

L'associazione culturale di Artificio nel suo percorso di contaminazione e incontro dei linguaggi dell'arte propone una serata dedicata a Tolstoj attraverso le esperienze di Barbara Alberti, scrittrice poliedrica ed eclettica, che con il suo romanzo "Sonata a Tolstoj" ci regala una originale e irriverente biografia, e di Alvaro Piccardi, uno dei registi più significativi della scena italiana che con il suo "Sonata a Kreutzer"in scena in questi giorni, rende omaggio a Tolstoj in uno spettacolo ricco di tensione accompagnato dalla struggente Sonata n. 9 di Beethoven. 

Sonata a Tolstoj di Barbara Alberti

"Io, Lev Nikolajevic Tolstoj, la massima autorità morale di Russia, nascondo una grande vergogna: sono innamorato di un uomo. Scrivo queste memorie per castigarmi. Qualcuno dopo la mia morte le troverà e sarò punito, come merito, col disonore. Ma no, non è vero. Le scrivo per non dare la testa nel muro, perché non posso dirlo ad anima viva e così almeno dico il suo nome, Vladimir, Vladimir, Vladimir Gregorevic Certkov". 
Lev Tolstoj fuggì di casa di notte, a 82 anni, nell'inverno russo, per morire fra le braccia dell'uomo che amava. Dal loro primo incontro, 27 anni prima, Tolstoj desidera la morte, per potergli finalmente confessare la sua passione senza che gli sembri ridicola.
Segreto atroce per il grande patriarca tredici volte padre, moralista fino all'insania, convinto che perfino giacersi con la propria moglie sia peccato.
Terrore di essere scoperto, desiderio che l'amato sappia. Ma Certkov lo sa, e ne approfitta. Diventa il suo padrone. Mediocre ambizioso, mira a ereditare la sua autorità e le sue carte. Lo maltratta, lo corregge, lo umilia. Il genio è al servizio di uno sciocco. Sofja, la moglie che Lev ha plasmato nell'isteria e nel ricatto è gelosissima, e gli grida " Sodomita!
Tronca con lui o io pubblico le lettere, e si saprà che ti sei sempre innamorato solo dei maschi!".
Il titano che sfida lo zar, la chiesa, l'esercito, sogna di essere una contadinella scalza, per sedersi sulle ginocchia di Certkov e ridere insieme, per una volta.
Tolstoj è il re della contraddizione. Un tiranno che chiama tutti fratelli, un violento che vuol essere mite, un orgoglioso che studia da umile, un libertino fanatico della castità. Si accusa di tutto, ma è uno scherzo della superbia: vuol essere l'ultimo degli ultimi, ovvero il primo anche in quello.
Tragedia, umorismo crudele, gli orrori della dignità ovvero mentire, sempre.
Le figlie sono innamorate del padre, i figli lo odiano. Ognuno è schierato: con Sofja, o con Certkov.
Ognuno scrive un diario contro gli altri per svergognarli coi posteri.
Narratore è il servo Gheràsim, votato all'amore per Lev Nikolaevic dall'infanzia. Il suo alleato è Valentin, frivola spia della polizia, anche lui invaghito del vecchio.
Un biografo, quando è poco serio come me non resiste alla tentazione di essere anche un riparatorti, e ho cambiato il finale. Non ho avuto cuore di far morire Tolstoj fra le braccia di quell'antipatico, per quanto se lo meritasse. Ebbe già una tale disgrazia nella vita, almeno qui lo abbiamo graziato.
Un ritratto senza solennità funebri, per restituire Tolstoj al suo fascino di dèmone, di ingiusto, di torturatore, di torturato- di uomo fortunato: muore innamorato, a 82 anni.

Ufficio stampa B.C. Dalai editore:

Chiara Moscardelli Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. 3346616843

Elisa Montanucci Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. 335814393

La sonata a Kreutzer adattamento teatrale interpretazione e regia di Alvaro Piccardi in scena al teatro Arcobaleno fino al 28 novembre

In occasione dell'anno tolstoiano, a 100 anni dalla morte dello scrittore avvenuta proprio nel mese di novembre, uno dei registi più significativi della scena italiana rende omaggio a Tolstoj con uno spettacolo ricco di tensione accompagnato dalla struggente Sonata n. 9 di Beethoven.

Uno spettacolo forte, violento, emotivo.

Il viaggio di un attore nella zona di confine fra realtà e allucinazione, fra l'esplosione dei sentimenti e il freddo e delirante argomentare, una ricerca delle vibrazioni più intime e interiori dell'animo umano al sevizio delle necessità del personaggio e di un grande testo di un grande autore del passato: un testo ancora oggi vivo e palpitante in grado di illuminare in modo potente zone inquietanti e scomode della nostra esistenza.

Lo spettacolo ha potuto godere di critiche particolarmente qualificate e attente. Ne riportiamo alcuni brani significativi:

Franco Cordelli, Corriere della sera 18 marzo 2007

"La sonata a Kreutzer", drammaturgia, regia e interpretazione di Alvaro Piccardi, è una vera sorpresa, un piccolo gioiello nel desolato panorama del teatro romano. Dico di più: è uno spettacolo imperdibile....Piccardi crea uno spazio e, dentro questo spazio agisce. Si tratta di uno spazio astratto in continua mutazione....In un crescendo di intensità Piccardi si identifica con l'assassino. Ma la sua arte è tutta nel mostrarne, con sottigliezza sempre più insinuante, la falsa coscienza, forse, l'ipocrisia".

Rodolfo Di Giammarco, La Repubblica 1 marzo 2007

"L'assassino nevrotico della moglie è per Piccardi un soggetto elegante, etico, misogino, represso, fanatico, svagato, un po'

"spento" alla Michel Piccoli, con ridicola flemma cechoviana. Un uomo come tanti. Con in più un pugnale."

Luca Archibugi, Il Messaggero 7 marzo 2007

"Alvaro Piccardi, uno dei maggiori attori italiani, ha genialmente intessuto l'abito di quest'uomo senza qualità nello spazio del teatro Politecnico...abbiamo potuto assistere ad uno spettacolo semplicissimo e memorabile".

A fine dibattito sarà proiettato lo speciale di Silvia Luperini realizzato per Repubblica Tv

Lev Tolstoj, cent'anni dalla morte

Martedì 16 Novembre 2010
ore 21
ARTIFICIO - Vicolo della Campanella, 4 - Roma

Ufficio Stampa: Cecilia Riposati 392 2299666

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